
“Foibe”: una sola parola per indicare una serie di crimini diversi - Nell’autunno del 1943 e nella primavera del 1945, nell’Istria vessata da anni di fascismo e italianizzazione forzata prima e dall’occupazione nazista poi, il vuoto di potere lasciò spazio a feroci ondate di violenza che colpirono a vario titolo italiani e non. I comunisti di Tito misero in atto arresti, esecuzioni, deportazioni
nei campi di concentramento balcanici, portando alla morte brutale di
migliaia di civili e all’esodo di altrettante persone, persino a guerra
finita. Nelle foibe, una parola dialettale che deriva dal latino fovea
(fossa) e che indica cavità profonde anche decine di metri, tipiche dei
terreni carsici, sparirono migliaia di persone. Ma furono solo una
minima parte delle vittime italiane, come ricorda Franzinetti, tra gli
autori, insieme allo storico sloveno Jože Pirjevec (nato Giuseppe Pierazzi), di “Foibe. Una storia d’Italia”,
edito da Einaudi, la più completa e rigorosa indagine sul tema condotta
negli archivi croati, sloveni, russi, italiani, statunitensi e
britannici.
da "Il Fatto Quotidiano"
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